PreGeo per demolizione e ricostruzione

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Per la normativa è considerata ristrutturazione “pesante” la demolizione e ricostruzione di un edificio che porti alla formazione di un edificio in tutto o in parte diverso dal precedenti.

E dato il cattivo stato e la vetustà del patrimonio edilizio presente sul  territorio nazionale tale tipo di ristrutturazione è sempre più presente, per cui sempre più spesso ci si trova di fronte a dover accatastare edifici ricostruiti.

Come si procede catastalmente? Ci sono due possibilità a seconda che ci sia o meno continuità temporale tra la demolizione e la ricostruzione successiva.

La prima è presentare un PreGeo per demolizione, ovviamente dopo che la stessa sia avvenuta e accatastare l’Area Urbana con un DocFa. Quindi dopo l’avvenuta costruzione fare l’aggiornamento cartografico con un Pregeo e accatastare il fabbricato con un DocFa.

La seconda è non far nulla durante i lavori e procedere all’accatastamento solo a lavori finiti. In questo caso va presentato un PreGeo per demolizione totale e ricostruzione.

Attenzione che per demolizione totale e ricostruzione è sempre previsto  il cambio di numero di particella e il rilievo dovrà essere eseguito sempre con i Punti Fiduciali e mai per allineamenti e squadri anche se la sagoma è in parte sovrapponibile al vecchio fabbricato.

Ovviamente l’ultimo caso è consigliato solo se si tratta di lavori di breve durata, sia perché in caso contrario non sarebbe garantita la rispondenza tra stato di fatto e stato catastale, sia perché per la durata dei lavori si pagherebbero le imposte per un fabbricato inesistente, probabilmente superiori a quelle per la sola area fabbricabile.

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